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Quando l'avanspettacolo diventa teatro: "Meglio un amore o un torcicollo?"

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Da un'idea di Federica Festa, nasce "Meglio un amore o un torcicollo?", una pièce tutta incentrata sulle insicurezze di due attori romani, che cercano di sbarcare il lunario attraverso il teatro. Tutto all'insegna della metanarrazione, con i classici ingredienti dell'interazione col pubblico e dell...

25022012658Da un’idea di Federica Festa, nasce “Meglio un amore o un torcicollo?”, una pièce tutta incentrata sulle insicurezze di due attori romani, che cercano di sbarcare il lunario attraverso il teatro. Tutto all’insegna della metanarrazione, con i classici ingredienti dell’interazione col pubblico e della realtà che si mescola all’intreccio narrativo, in un intercedere di scenette che omaggiano la l’avanspettacolo romano, dagli albori ai giorni nostri.

Il pubblico è uno dei protagonisti dello spettacolo, viene incoraggiato a partecipare e soprattutto gli si lascia la possibilità di scegliere il finale: uno pessimista “da torcicollo” e un altro più romantico e speranzoso. Da qui il titolo “Meglio un amore o un torcicollo?”.

“Inizialmente lo spettacolo nasce con un altra struttura – chiosa il regista Matteo Festae per dare un taglio più unitario allo spettacolo si è deciso di dare più continuità alla pièce con una sorta di ‘spina dorsale’ che unisce tutti gli sketch”.
Secondo l’espressivo Daniele Miglio, già Scrocchiazeppi in “Romanzo Criminale” di Michele Placido, “lo spettacolo era già abbastanza rodato, anche se all’inizio lo scheletro erano le otto scene. Per dargli una forma più teatrale abbiamo chiesto a Matteo di sistemarlo, dando un ordine alle scene e scrivendo le parti che danno unitarietà al racconto”.

25022012659Sicuramente da vedere, soprattutto perché nello spettacolo troverete anche un pizzico di personalità degli attori, entrambi tagliati su misura per la pièce, come la commovente citazione del solo e unico Andrea Pazienza: “Mai tornare indietro, neanche per prendere la rincorsa”, in cui Federica Festa si riconosce a tal punto da ammettere: “Ho pensato a Pazienza perché prima di mettere in scena lo spettacolo ho chiuso definitivamente una pagina della mia vita sentimentale”.
Eppure non c’è pessimismo nello spettacolo, anzi, si intravede un filo di speranza, con il finale che Federica preferisce, amoroso e romantico.

Paolo CocuRoccia
Foto di LiLo